illustrazioni di studiobotanika.com
Camellia japonica
Camellia è un genere delle Theaceae, originario delle zone tropicali dell’Asia. Il nome deriva dal nome latinizzato del padre gesuita G.I. Kamel (1661-1706) che per primo importò la pianta dal Giappone. Fu Linneo a imporre questo nome. Piante a portamento arbustivo o ad alberello, sempreverdi, alte in natura fino a 15 m. Foglie semplici alterne, di colore verde più o meno scuro secondo la specie, lucide e coriacee, a volte carnose e provviste di stipole e ghiandole aromatiche, con i margini lisci o crenati, di forma ellittica, lanceolata o oblungo-lanceolata. I fiori sono semplici o doppi di colore bianco, roseo o rosso, privi di profumo o molto profumati; sono piante adatte ai climi temperati e umidi.
Fiori di Camellia
Nelle zone tropicali asiatiche dalla C. sinensis (L.) O. Kuntze (= C. thea), arbusto eretto, dalle foglie ovato-acuminate, con il margine dentato, di colore verde-chiaro lucente; i fiori semplici di piccole dimensioni, di colore bianco, portano numerosi stami color giallo-oro; si ricava dalle giovani foglie la nota bevanda tonificante conosciuta con il nome di tè, per sola essiccazione al sole si ottiene il tè verde; per successiva fermentazione ed essiccamento il tè nero, se la fermentazione è parziale si ottiene il tè oolong che presenta il colore del tè verde o ambrato e l’aroma di quello nero.
La specie più coltivata come pianta ornamentale nei giardini, parchi e viali, è la C. japonica L., originaria della Corea e del Giappone, arbusto che raggiunge alcuni metri di altezza, foglie persistenti, ovali di colore verde cupo lucente, fioritura primaverile con fiori dai colori nelle varie sfumature dal bianco al rosso cupo, corolle a forma di rosa aperta e appiattita.
In Italia anche se non più coltivata come un tempo, è diffusa nella zona dei laghi prealpini (è famosa la collezione di Villa Taranto sul Lago Maggiore), in Liguria, dove si trovano numerosi boschetti utilizzati per la raccolta dei fiori in boccio, e nell’Italia centro-meridionale e insulare; in condizioni pedo-climatiche ottimali, possono raggiungere dimensioni di oltre 10 m di altezza. In particolare da segnalare in Lucchesia la zona intorno a Sant’Andrea di Compito, frazione del comune di Capannori i cui terreni naturalmente acidi hanno favorito la coltivazione fin dal XVIII secolo; oggi vi si svolge in primavera la manifestazione “Antiche camelie della Lucchesia”.
Coltivazione
La C. japonica è pianta subtropicale, ed ama quindi estati piovose ed inverni asciutti; tuttavia è resistente al freddo, sino a -15 °C; teme il vento freddo (che la dissecca) e il ristagno d’acqua (che fa marcire le radici), per il resto si adatta a qualunque esposizione. Tuttavia, poiché i fiori, soprattutto se chiari e doppi, marciscono sulla pianta, è ideale la penombra. Vuole terreno acido od almeno neutro, non ricco; in vaso può essere coltivata con torba, terra di bosco e foglie, di castagno o d’erica, riparandola in serra d’inverno. Va rinvasata almeno ogni due anni.
Si moltiplica per talea o per innesto su soggetti ottenuti con talea o semina.
via wikipedia