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Decluttering a Milano, sì con Sarah Baccenetti

Se mi seguite da tanto tempo sapete che mi piace intervistare le persone creative, sia per la rivista che per il blog

online sapete che seguo diversi profili interessanti, oggi voglio presentarvi Sarah Baccenetti

Ci puoi raccontare come hai iniziato e perché hai scelto proprio il mondo del Decluttering (che significa letteralmente “rimuovere oggetti non necessari”).

Da sempre ho una propensione all’eliminazione di ciò che non serve e non “funziona” più.

Osservando ciò che c’è intorno a me con una attenzione dettagliatissima, vedo sistemato e in ordine tutto ciò che per gli altri è solo confusione ed accumulo.

Ho iniziato quasi per caso, sistemando gli armadi delle mie amiche (ben contente di ricevere un servizio di risistemazione a ciò che loro non avevano mai tempo e voglia di mettere a posto), poi sono passata all’azienda in cui mi sono occupata della confusione fisica, digitale e della riorganizzazione dei processi aziendali.

Qual è la prima cosa che attira la tua attenzione quando osservi una casa o un box?

La prima cosa su cui mi cade l’occhio è la varietà degli oggetti, indumenti ed accessori.

Il primo step per riordinare tutto infatti è la divisione per argomenti.

Più ci sono “settori” mischiati e mescolati, più vi è complessità nel riordino.

Poi osservo gli anfratti che nemmeno gli stessi clienti guardano. Sono gli angoli degli ambienti che mi danno più indicazioni, così come i cassetti più in basso o i bordi delle stanze che gridano di più! Ed è proprio lì che va maggiormente la mia attenzione. Nei luoghi più “nascosti” in cui nessuno vuol mai mettere mano.

La casa poi è composta di tanti piccoli posti celati, dal ripostiglio al solaio che spesso non vengono nemmeno nominati, in cui invece si svelano spazi importanti per conservare ogni tipo di materiale.

Come ci si libera dagli oggetti inutili?

Il primo segreto che vi svelo è che bisogna mettere in agenda il tempo necessario per dedicarsi al riordino!

Sconsiglio vivamente un riordino non programmato. Il rischio è di ritrovarsi con tutto in giro e un nulla di fatto e di risistemato!

Farsi aiutare da qualcuno di fiducia poi è una pratica che invoglia i più pigri a non procrastinare ulteriormente.

Ma il vero passo decisivo sta nel cominciare a svuotare (anche solo una parte dell’armadio) e osservare la bulimia di oggetti che conserviamo da anni e non usiamo più o che addirittura sono diventati inutili.

L’eliminazione avviene entrando in un flusso di osservazione a cui fa seguito la consapevolezza dell’enorme quantità di oggetti in esubero possediamo.

Una volta entrati in quel turbine di “Oddio quanta roba!” ne uscirete solo liberandovi di ciò che vedete triplo, quadruplo o oltre.

Vi sono metodi alternativi al buttare nei cassonetti dell’immondizia i nostri capi, gli oggetti o gli accessori che ci hanno accompagnato per anni.

Si possono riciclare, donare, mettere in magazzini adatti alla conservazione. La sensazione più gratificante è sapere che qualcuno farà buon uso di ciò che a noi non serve più.

Quando poi puliamo e sistemiamo tutto per colore, in modo armonioso saremo così soddisfatti e gratificati che ci renderemo finalmente conto, una volta per tutte, di quanti oggetti riempivano i nostri armadi inutilmente, e saremo felici e soddisfatti di goderci la bellezza dei nostri “nuovi” spazi ed ambienti!

Come riesci a sgomberare le case degli altri?

Più che sgomberare, io seleziono, su indicazione dei clienti, ciò che va conservato e rimesso a posto in modo funzionale, da ciò che va smaltito appunto riciclandolo, o donandolo.

Le case più impegnative da sistemare sono le case in eredità o in acquisizione, in cui magari vi è roba da nascondere prima dell’Home Staging, prodromo della vendita.

Non sono meno semplici le sistemazioni dopo l’unione tra due appartamenti.

Entrare nelle case altrui, ma soprattutto mettere mano agli oggetti altrui richiede grande riservatezza e discrezione.

Entro negli appartamenti in punta di piedi, facendo sempre tenere il boccino in mano al cliente.

Io non decido: accompagno nella scelta, consiglio, aiuto, eseguo, accudisco. Ma non scelgo al posto del cliente. Nemmeno per un foglio di carta! Anche se apro lo stesso armadio 7 volte, chiedo prima di aprirlo: “Posso?”

Ho grande rispetto degli oggetti personali altrui. Spesso non sono solo oggetti, ma portano con sé carichi emotivi non indifferenti e raccontato delle storie incredibili.

Un’altra cosa che aiuta molto ad entrare nel “mood” riordino è il “Kit del riordino” come lo chiamo io. Non mi muovo mai senza prima essermi accertata che il cliente abbia acquistato il “Kit del Riordino”, che consiste nel materiale atto a riorganizzare gli spazi, suddividere, etichettare e catalogare ogni cosa.

Non parliamo poi dei traslochi in cui devo inscatolare o disinscatolare centinaia di indumenti, accessori, scarpe o oggetti! Ogni cosa al suo posto per essere ritrovata poi.

Quali sono le possibilità di utilizzo dei tuoi servizi?

Io sistemo tutto, ma proprio tutto!

Dalla scarpiera, alla dispensa, all’appartamento intero.

In genere, i più diffidenti, cominciano da locali piccoli, come ad esempio il ripostiglio, o il bagno. Salvo poi lasciarsi incantare dal risultato finale e sistemare tutta la casa, l’ufficio, la villa della mamma o il magazzino dell’amica!

Come già accennato, mi occupo di inscatolamento e disinscatolamento nei traslochi, case in eredità, ogni tipo di locale, case da preparare per l’Home Staging (in cui la maggior parte degli oggetti viene nascosta alla vista e non sempre sistemata).

Mi occupo anche di aiutare i miei clienti nella vendita di oggetti contenuti nelle case, attraverso validi professionisti con i quali collaboro. Per l’abbigliamento consiglio loro i giusti canali per vendere i lori capi migliori e guadagnare anche qualche soldino!

In azienda sale riunioni, scrivanie e archivi (anche digitali) sono la mia passione. Per non parlare poi della gestione dei flussi di lavoro, processi, follow-up, time management ecc.

Faccio anche formazione sull’organizzazione interna e sul “come” lavorare in modo da non sprecare tempo (che si traduce in un risparmio di denaro).

casa Blossomzine

Domanda finale: secondo te perché io non riesco a buttare via niente? se volete curiosare VIDEO QUI

Come già accennato, gli oggetti non sono solo tali, ma portano con sé carichi emotivi e storie.

Quando si fa fatica ad interiorizzare i ricordi, ci si lega agli oggetti per rivivere le sensazioni e le emozioni piacevoli ad essi collegati.

È un po’ come le fotografie, con le foto digitali: non le vai a rivedere mai, ma sai che le conservi e potresti (potenzialmente) accedervi in ogni momento.

Anche se è controintuitivo, io sono molto conservativa e, nel dubbio, consiglio sempre ai clienti di tenere un oggetto di cui non si vogliono liberare o davanti al quale tentennano.

Ti faccio io una domanda “provocatoria” cara Dana.

Se i tuoi ricordi fossero ben conservati, ma non occupassero spazio utile in casa, saresti disposta a spostarli altrove per conservarli?

Esistono servizi che catalogano e conservano gli oggetti in magazzini addetti.

Se poi vi è patologia di accumulo, allora, la professionista giusta non sono io. Il talento sta nell’individuare immediatamente se siamo di fronte a casi di questo tipo, e passare la palla.

io ringrazio Sarah per questa bella intervista, mi ha aiutato parecchio a capire, anche perchè sto spostando “cose” perchè sto ristrutturando lo spazio dove andrà il B&B

Vi lascio tutti i link utili per curiosare sul blog di Decluttering Milano – Decluttering Milano

dove troverete tutti i numeri utili per contattarla e anche Google maps

se poi volete guardarla su Youtube QUI

Sarah ci fa un regalo, se andate sul suo sito potete scaricare i primi due capitoli della sua ottima agenda!

trovate il box in fondo a questo link

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