Pejrone Paolo
Per Paolo Pejrone le necessità primarie di un orto sono poche ed essenziali: il sole, l’acqua, la buona terra, il concime naturale, e poi molta pazienza nel coltivarlo. “Un orto – scrive – è il risultato di tanto lavoro: la zappa e la vanga, il rullo e il rastrello non vanno mai adoperati al risparmio.” Gli orti raccolti in questo volume sono generalmente parte di un più ampio giardino nel quale si integrano con armonia. Sono orti di varia dimensione e natura, anche per le diverse caratteristiche climatiche del luogo in cui sorgono, poiché sono disseminati tra il Piemonte e il Lazio, in zone pedemontane o in aperta campagna, in riva a un lago o affacciati sul mare. Alcuni si distinguono per l’apparente naturale semplicità, essenziali elementi strutturali come pergolati, tralicci e tutori. In altri, lo spazio coltivato è ordinatamente diviso in “stanze” da vere e proprie pareti vegetali; oppure in aiuole delimitate da cassette di rami intrecciati o da semplici bordure di fiori. In altri ancora, ortaggi, frutti ed erbe aromatiche sono volutamente mescolati a creare un effetto di lussureggiante allegria. Infine ci sono gli orti decorativi, in cui ai tradizionali ortaggi si aggiungono o si sostituiscono i fiori coltivati. Gli oltre venti orti, disegnati dai più importanti progettisti di verde attivi oggi in Italia, sono altrettanti esempi di spazi coltivati con finalità alimentari dove anche l’occhio ha la sua parte, dove è piacevole passeggiare e sostare ad ammirare la natura.