Quest’anno ho provato a coltivare una varietà di pomodoro speciale, è il Pomodoro Selvatico (Solanum pimpinellifolium), se vi interessa i semi li ho trovati sul sito
https://www.cercatoridisemi.com/product-page/pomodoro-selvatico-solanum-pimpinellifolium
È un’antichissima specie Originaria del Perù settentrionale e dell’Ecuador meridionale
e viene considerata l’antenato dei pomodori domestici, ciò vuol dire che non ha subito la selezione genetica
come si nota dalla foto le bacche ( i frutti volgarmente chiamati ) sono molto piccole
È stato interessante vedere che il pomodoro selvatico è una pianta molto resistente alle malattie comuni del pomodoro
e alle infestazioni fungine e inoltre ha un basso fabbisogno idrico, è da irrigare solo in caso di siccità.
Ad esempio sulle mie piantine non ho avuto i sintomi della peronospora ( patogeno di natura fungina) invece le condizioni climatiche particolari di questi ultimi mesi hanno fatto sì che si sviluppasse velocemente in tutta Italia, sia a nord che a sud.
NOTA
Cosa provoca la peronospora?
umidità stagnante
piogge
temperature non molto elevate
I pomodorini selvatici hanno un sapore meno dolce di quelli a cui siamo abituati, ed è per questo che mi sono fatta consigliare una ricetta ad hoc sui social.
se ancora non mi seguite sui social vi lascio i link
Instagram Twitter Pinterest Youtube
La ricetta che mi ha consigliato Carla Manfredi https://www.instagram.com/carlareadandeat/
Sono i pomodori alla “confit” ovvero pomodorini caramellati al forno con zucchero, olio ed erbe aromatiche.
Da wiki : Il confit è un metodo di cottura inventato nella Francia sud-occidentale. Esso consiste nel cuocere a bassa temperatura (circa 90 gradi centigradi) carne, pesce, frutta o verdura nel grasso, olio o acqua zuccherata.
Facendo una ricerca sul web ho trovato numerosi siti con raccontata la storia del pomodoro
il conquistatore spagnolo Hernán Cortés durante la conquista del Messico, 1520, scoprì i pomodori, i semi giunsero in Spagna portati da coloni e missionari
una curiosità sul nome gli spagnoli presero a prestito il termine tomatl usato dagli indigeni e quindi chiamarono tomate il nuovo frutto importato.
ma l’articolo più completo ed interessante è stato questo, vi lascio il link perché merita parecchio
lo sapevate che all’inizio della loro introduzione in Europa i pomodori non venivano mangiati?
“il pomodoro venne classificato come appartenente alla famiglia delle solanacee, che annovera al suo interno la belladonna, il giusquiamo e la mandragora, tutte piante alle quali si attribuivano grandi poteri magici e allucinatori.”
Da altre ricerche ho letto che
“Si è ipotizzato che le prime varietà introdotte in Europa contenessero solanina in quantità così elevata da risultare indigeste. Per questo fu utilizzato come pianta ornamentale o medicinale e a scopo di studio negli orti botanici con una diffusione assai limitata”
Qui il testo completo :
https://pomodoro.museidelcibo.it/informazioni-e-contatti/audioguida/storia-del-pomodoro/
Se mi seguite su Instagram sapete che sono andata a visitare L’orto Botanico di Padova
https://www.ortobotanicopd.it/it/orto-antico
Guardate cosa ho trovato in una parcella?
Pomodorini ( non so la varietà perché ero sicura di aver fotografato anche l’etichetta botanica e invece .. )
e leggendo il libricino che ho preso al bookshop del L’orto Botanico nell’elenco finale con tutte le piante compaiono i pomi d’oro nel 1591.
Spero che questo articolo vi sia piaciuto e se volete lasciarmi un feedback dove? sui social IG o Twitter
e non ultimo vi invito a ISCRIVERVI alla mia mailing list, siamo arrivati a 1700 persone che amano le piante e i fiori, una volta a settimana vi arriverà una email con dei consigli utili e creativi.