Luogo romantico e di affascinanti sorprese lungo il litorale laziale, 40 km a sud di Roma, la Landriana si estende per oltre 10 ettari all’interno di una vasta tenuta, acquistata a fine anni Cinquanta dalla famiglia che ne è tuttora proprietaria. I giardini, disegnati da Russell Page, sono stati ampliati e modificati con nuove collezioni di piante, tra cui eriche, ortensie, rose antiche e camelie, per soddisfare l’appassionata curiosità botanica e il senso estetico della sua fautrice, Lavinia Taverna. Il giardino è stato suddiviso in 30 “stanze”. Le rose ricorrono nella valle delle rose antiche, dove crescono in aiuole orlate di lavanda, timo e garofani, in un viale di Rosa mutabilis, in un altro di rose “Bonica”, sui muri di una vecchia costruzione di campagna rivestiti di Rosa banksiae. I colori pastello, l’evanescenza candida del viale bianco e quella argentea del giardino degli ulivi, i tono su tono dei fiori del prato blu, provocano un senso di pace e di appagamento straordinari. Larga parte della Landriana ha vinto la scommessa di ridefinire in chiave contemporanea e mediterranea il giardino paesaggistico all’inglese, mentre alcune “stanze” riprendono il tema del giardino formale all’italiana, come nel giardino degli aranci, in cui il rigoroso disegno geometrico sposa le forme perfettamente regolari, a palla, degli alberetti di arancio e delle sfere di bosso ai loro piedi. In ogni momento dell’anno sono previste fioriture: narcisi, tulipani, ciliegi ornamentali, magnolie, rose in primavera; plumbago, dature, passiflore e ibischi in estate; camelie in autunno. Ogni anno in aprile e ottobre i giardini ospitano una mostra nazionale di giardinaggio.