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Il mio bouquet: un diario floreale per l’anima

Amo pensare al mio bouquet non solo come ad una composizione di fiori, ma come ad un diario scritto con petali e foglie.

Ogni volta che ne creo uno, è come se stessi raccontando una storia di bellezza e di connessione con la natura, una storia che parla direttamente all’anima.

E non c’è bisogno di parole, perché ogni fiore ha la sua lingua silenziosa, un linguaggio che tutti noi possiamo sentire e che ci ricorda la bellezza che ci circonda.

Il mio cuore si allarga quando vedo come i colori vivaci e le forme delicate dei fiori possono influenzare la mia giornata, portando un sorriso sul mio viso quasi senza sforzo.

Portare un pezzo di esterno all’interno, infilare un po’ di cielo e terra in un vaso sulla mia tavola, mi fa sentire come se avessi portato con me un pezzo di infinito.

È una sensazione che desidero che tutti possano sperimentare.

E poi c’è la cura, quel momento magico in cui, con le mani tra i fiori, sento che sto facendo qualcosa di importante, qualcosa che va oltre il semplice abbellire uno spazio. È una pratica di presenza, un piccolo ma significativo atto di cura che mi ricollega a me stessa e al presente.

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