Il peperoncino piccante ha una storia molto antica; la prima testimonianza la ritroviamo nella biografia di Montezuma, appartenente alla dinastia Azteca, che durante la sua prigionia, trascorreva il tempo mangiando pietanze a base di peperoncino, in compagnia delle sue concubine. In tempi più recenti, fu Cristoforo Colombo ad importarlo dalle Americhe, e gli spagnoli lo introdussero in Europa. Essendo considerato una spezia, ci si aspettava un guadagno ben più cospicuo di quanto in realtà fu; infatti, molto presto ci si accorse che si trattava di una pianta facilmente coltivabile e adattabile a molti climi. Così chiunque poteva piantare i suoi semi e usufruire del gusto, a differenza di altre spezie molto costose e introvabili come cannella, e noce moscata.
Il nome Peperoncino deriva dal latino Capiscum, dove capsa significa scatola; infatti, questo frutto ha una forma molto simile ad una scatola contenente i suoi semi. Secondo altri invece il nome deriverebbe dal greco Kapto che significa mordere, riferendosi al piccante che “morde “ il palato quando si gusta. In Italia è chiamato peperoncino, mentre nei Paesi di lingua inglese e spagnola si chiama Chili, e in Portogallo e Spagna è soprannominato Aji o Ancho.
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