Guest POST di Michaela Ghersi
Menorca, l’isola che non fa rumore ( IoDonna) e Menorca, a Spanish Idyll ( New York Times).
Due titoli per una sintesi perfetta: come altro definire un’isola nel mezzo del Mediterraneo che ha fatto della discrezione un segno di stile?
Un’ora e trentacinque di volo diretto da Milano (EasyJet, da luglio a settembre) per arrivare in una Riserva della Biosfera, vero paradiso della natura, reso ufficiale dalla nomina Unesco nel 1993.
Ora di nuovo candidata spagnola nella lista per il Patrimonio Mondiale, grazie agli straordinari reperti archeologici di civiltà Talaiotica disseminati su 700 chilometri quadrati di territorio.
Più di 1500 monumenti tra navetas, taulas e talaiot, intatti e integrati nel paesaggio con i loro 4000 anni di storia.
Arrivando dall’alto ciò che sorprende da subito sono le linee quasi ininterrotte dei muretti a secco che disegnano geometrie su terreni poco costruiti e scandiscono la discesa verso un mare incantevole, di cristallo.
La vegetazione mediterranea arriva spesso fino alle spiagge candide, intatte, da conquistare a piedi.
Menorca infatti non ha una vera litoranea, ma una dorsale che copre la distanza (45km) tra le due città principali, Mahon e Ciutadela.
Da questa si diramano una serie di strade secondarie che portano alle varie zone costiere.
Le spiagge del sud, protette dalla Tramontana, sono sabbiose, morbide con dune costellate di gigli di mare e rosmarino; quelle esposte a Nord di roccia, selvagge e intense, punteggiate di mirto e camomilla, tutte da scoprire.
Di recente Traveller di Condé Nast ha inserito Menorca (in quarta posizione) tra i 25 luoghi incredibili da visitare nel 2017, per la sua distanza “dai rumori estetici ed etici”.
Se siete alla ricerca di una vacanza che rispetti questo canone, avete proprio trovato il luogo ideale.
Ringrazio di cuore Michaela Ghersi per avermi fatto scoprire Menorca!
devo andarci, devo andarci, devoandarci ! Dana