Il muschio appartiene alla famiglia delle Briofite (Bryophyta), un gruppo numerosissimo di piante pioniere terrestri, di cui nel mondo ne sono state riconosciute più di 23.000 specie.
La divisione Bryophyta possiede al suo interno tre classi, che rappresentano linee evolutive separate distinte da molti milioni di anni, e queste sono: Hepaticcae, Anthocerotae, Musci.
Generalmente si pensa che i muschi crescano in zone umide ed ombrose, ma in realtà non è così, infatti li si può ritrovare in una vastissima varietà di ambienti, dai più cupi ai più soleggiati.
Dal momento che non possiedono radici (quelle che hanno svolgono solo il ruolo di ancoraggio) riescono a vivere anche dov’è presente un substrato sottilissimo, purchè vi sia umidità sufficiente, anche se è ben noto che la maggior parte delle specie riesce a superare periodi di siccità rimanendo in uno stato disidratato, che può essere superato in poche ore in presenza d’acqua.
A differenza delle piante superiori che crescono traspirando acqua dalle foglie ed assorbendola, assieme agli elementi nutritivi, dalle radici. I muschi , sono dotati di radici temporanee non assorbenti con ruolo ancorante, mentre il trasporto di acqua e sostanze nutritive avviene per capillarità ed interessa l’intera colonia di piante. In più i muschi hanno la grandissima capacità di assorbire direttamente dalle foglie (se così possiamo definirle) l’umidità dell’area, il che li rende maggiormente resistenti agli sbalzi idrici, ma anche maggiormente soggetti all’inquinamento atmosferico.