Nel mondo esistono circa 1400 orti botanici e arboreti con oltre 100 milioni di visitatori l’anno. Una buona parte si trova in Europa e oltre una trentina, tra orti botanici universitari e non, in Italia.
L’Italia vanta un primato storico in fatto di orti botanici; le prime strutture di questo tipo, oggi non più esistenti, furono fondate in Italia già nel XIII secolo a Roma, in Vaticano, e nel XIV secolo a Salerno.
Questi orti avevano la funzione di ostensori delle piante di uso medico, così come gli orti botanici universitari, tuttora esistenti, realizzati nel XVI secolo a Padova, Pisa e Firenze. La maggior parte degli orti botanici italiani venne fondata nella seconda metà del XVIII e nel XIX secolo.
Grazie all’enorme sviluppo della sistematica vegetale, in seguito all’introduzione della nomenclatura linneana, gli orti botanici divennero luoghi di osservazione, nonché sedi di sperimentazione e acclimatazione di nuove specie. Ad esempio, presso l’Orto Botanico di Palermo fu descritto il Ficus magnolioides, esemplare ancora vivente.
Attualmente negli orti botanici ha assunto notevole rilievo la funzione educativa, con particolare riguardo alle problematiche di carattere ambientale, e la funzione disalvaguardia ex situ delle specie in via di scomparsa. Alcuni orti stanno effettuando ricostruzioni di ambienti per fare comprendere meglio al pubblico i diversi adattamenti delle piante e il funzionamento degli ecosistemi, almeno per la componente vegetale.
L’Italia vanta un primato storico in fatto di orti botanici; le prime strutture di questo tipo, oggi non più esistenti, furono fondate in Italia già nel XIII secolo a Roma, in Vaticano, e nel XIV secolo a Salerno.
Questi orti avevano la funzione di ostensori delle piante di uso medico, così come gli orti botanici universitari, tuttora esistenti, realizzati nel XVI secolo a Padova, Pisa e Firenze. La maggior parte degli orti botanici italiani venne fondata nella seconda metà del XVIII e nel XIX secolo.
Grazie all’enorme sviluppo della sistematica vegetale, in seguito all’introduzione della nomenclatura linneana, gli orti botanici divennero luoghi di osservazione, nonché sedi di sperimentazione e acclimatazione di nuove specie. Ad esempio, presso l’Orto Botanico di Palermo fu descritto il Ficus magnolioides, esemplare ancora vivente.
Attualmente negli orti botanici ha assunto notevole rilievo la funzione educativa, con particolare riguardo alle problematiche di carattere ambientale, e la funzione disalvaguardia ex situ delle specie in via di scomparsa. Alcuni orti stanno effettuando ricostruzioni di ambienti per fare comprendere meglio al pubblico i diversi adattamenti delle piante e il funzionamento degli ecosistemi, almeno per la componente vegetale.
L’Orto Botanico di Catania cerca, come gli altri, di svolgere il suo ruolo nella società contemporanea.Questo ipertesto si propone di farlo conoscere in tutti suoi aspetti.
Anche se presso gli orti botanici di più recente istituzione o di grande estensione si tende oggi alla ricostruzione dei diversi ambienti naturali, la semplice esposizione di esemplari provenienti da ogni parte del globo non ha, tuttavia, perduto il suo valore storico e didattico.
l’Orto Botanico di Catania, costretto nell’antica struttura ottocentesca a causa dello sviluppo urbanistico, riveste importanza proprio come sede di alcune peculiari collezioni, quali le succulente, le palme e le piante spontanee siciliane.
visita : ortosiculo ; succulente ; esotiche ; palme
via http://www.dipbot.unict.it/orto-botanico/default.htm