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Rosa canina


Rosa canina in casa mia

Questa pianta deve il nome canina a Plinio il vecchio che affermava che un soldato romano fu guarito dalla rabbia con un decotto di radici.
La rosa canina ha da sempre ispirato molte leggende.

Si narra ad esempio che Afrodite nacque dal mare insieme ad un cespuglio di rose bianche fiorite per mano degli dei; quando una spina le punse il piede, il sangue colorò di rosso i petali.
Un’altra narra che se possiamo ammirare la soavità e la bellezza della rosa e attingere alle sue innumerevoli proprietà è tutto merito del dio Bacco.

La leggenda narra infatti che il dio del vino, invaghitosi di una ninfa, tentò di conquistarla, ma lei fuggì finchè non inciampò in un cespuglio. Cespuglio che per riconoscenza Bacco trasformò in rosa, facendogli spuntare splendidi fiori di un delicato color rosato, il colore delle guance della sua ninfa.

Lasciamo però la mitologia per la scienza.
I medici greci l’apprezzavano e la prescrivevano come tonico, i romani la utilizzavano a scopo ornamentale e terapeutico in quanto se ne estraevano oli essenziali che erano utilizzati per profumi ed unguenti. Le belle donne romane dopo il bagno si strofinavano con polvere di rose e si truccavano le palpebre con l’olio essenziale del fiore, mentre per darsi un alito gradevole succhiavano pasticche preparate con petali di rosa, mirra e miele.

I medici arabi tenevano la rosa nella più alta stima: Avicenna dichiarava di aver guarito un caso di “sbocchi di sangue” usando solamente marmellata di rose.
I crociati di Tebaldo di Champagne e Roberto de Brie la riportarono dall’oriente e la introdussero in Francia dove venne coltivata.

In seguito i giardinieri ne fecero derivare le tre più belle specie esistenti:la Rosa Centifolia, la Rosa Bianca e la Rosa Damascena.

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