Come vi raccontavo nel post precedente Santarcangelo di Romagna è come un mix perfetto di storia, arte e sapori irresistibili, ma irresistibili non rende minimamente l’idea della bontà!

Cosa ho assaggiato Santarcangelo di Romagna che non dovete perdere

Le tagliatelle al ragù sono un classico della cucina italiana e la loro versione romagnola è apprezzata da tutti.
NOTA La pasta viene cotta al dente ( non è scotta ) e condita con il ragù, creando un piatto che celebra la tradizione e il buon cibo.
Mangiare le tagliatelle al ragù è non solo un’esperienza gastronomica ma anche un viaggio nel cuore della cucina italiana.
Ho provato a fare le tagliatelle, vi lascio il link al post pieno di AUTOSTIMA
La piadina romagnola è davvero una meraviglia culinaria.
Lo sapevate che la piadina cambia spessore da una località all’altra!
A Santarcangelo di Romagna, la tradizione vuole che la piadina abbia uno spessore di circa 5 millimetri. Questo la rende un po’ più sostanziosa rispetto ad altre città della Romagna. A Riccione, la piadina è sottile e leggera, solo 1 millimetro; a Rimini, diventa un po’ più robusta, con uno spessore di 3 millimetri. Quindi a Santarcangelo, la piadina ha 5 millimetri.

Se ti sposti verso Forlì e Cesena, la piadina diventa ancora più corposa, con uno spessore di 7 millimetri, mentre a Ravenna, raggiunge la sua massima consistenza con 10 millimetri.

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La zuppa inglese, nonostante il suo nome, non ha origini inglesi. La denominazione potrebbe essere fuorviante. La storia della zuppa inglese è strettamente legata all’Italia e in particolare alle tradizioni della cucina italiana. Il suo nome potrebbe derivare dall’usanza dell’epoca di chiamare “alla inglese” i dolci a strati, una tecnica che i cuochi italiani avrebbero associato agli inglesi.
Quindi, quando si parla della zuppa inglese, si tratta di un dolce italiano con una ricca storia e tradizione culinaria propria.
E ora vi racconto del liquore alchermes
l’ingrediente segreto che aggiunge un tocco unico a questo dessert. Il liquore alchermes è ottenuto da una base di alcool a cui vengono aggiunti acqua, cannella, chiodi di garofano, cardamomo, acqua di rose, lamponi.
Ma la vera curiosità sta nel colore rosso intenso, ottenuto dal colorante rosso di un insetto, la cocciniglia!! Oggi, NON si usa, anzi attualmente è un colore di origine sintetica.
Io ho assaggiato l’alchermes ambrato, stranissimo: nasce da un adattamento al palato e all’atmosfera di oggi della ricetta del primissimo alkermes della corte medicea di Firenze.
Qui se siete curiosi
https://shop.sangiovesa.it/prodotti/alkermes/
Vi lascio anche i migliori luoghi dove mangiare, magari vi possono essere utili
Ristorante Lazaroun
La Sangiovesa ( ho cenato qui )
Kalice – Wine, Fine Food & More ( ho bevuto qui )



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