Tillanzia – Tillandsia spp.
Classificazione, provenienza e descrizione
Nome comune: Tillanzia.
Genere: Tillandsia.
Famiglia: Bromeliaceae.
Etimologia: il nome ricorda quello del botanico svedese E. Til-Landz della seconda metà del XVII secolo.
Provenienza: zone tropicali e subtropicali di tutta l’America.
Descrizione genere: comprende circa 500 specie di piante sempreverdi, erbacee, perenni, tutte delicate e per la maggior parte epifite, che presentano foglie di tipo diverso a seconda della specie (senza spine, lisce, talvolta pubescenti oppure con scaglie, lineari, lanceolate, quasi filiformi) e fiori, di solito tubulosi, che si formano all’ascella di brattee disposte a formare una spiga piatta o cilindrica, che rimane sulla pianta ancora qualche settimana dopo la fioritura. La fioritura è seguita dalla produzione di capsule lineari a tre valve, contenenti semi alati. Sono piante abbastanza difficili da coltivare in appartamento per l’alto tasso di umidità che richiedono.
Tillandsia usneoides: originaria delle regioni sud-orientali dell’America Settentrionale, questa specie epifita presenta lunghi fusti robusti, dall’aspetto simile al muschio, che portano foglie lunghe 5 cm., lineari, squamose e grigie, formando grandi masse pendenti di vegetazione. In estate produce (difficilmente in vaso) fiorellini larghi 1 cm., formati da tre petali di colore giallo-verde.
Esigenze ambientali, substrato, concimazioni ed accorgimenti particolari
Temperatura: la temperatura minima invernale non deve essere inferiore a 12-13 °C. Temperature superiori dovranno comunque essere supportate da un aumento dell’umidità atmosferica. Non tollerano gli ambienti caldi e asciutti.
Luce: esposizione molto luminosa (soprattutto per le specie a foglie squamose), con esclusione dei raggi diretti del sole.
Annaffiature e umidità ambientale: annaffiare almeno una volta al giorno durante il periodo vegetativo (anche due se fa molto caldo), utilizzando se possibile acqua non calcarea, meglio se piovana; in inverno è sufficiente tenere appena umido il substrato. L’umidità deve essere incrementata con frequenti spruzzature e posizionando il vaso su una terrina contenente ciottoli, mantenuti costantemente bagnati.
Substrato: un miscuglio a base di sabbia e terriccio di foglie o fibra di osmunda in parti uguali.
Concimazioni ed accorgimenti particolari: T. cyanaea e T. lindeniana si rinvasano annualmente in marzo-aprile. T. usneoides, completamente epifita, deve essere coltivata su fili metallici o corde sospese; non richiede cure particolari. Le piante, le cui foglie sono disposte a formare una rosetta, devono avere il pozzetto centrale sempre pieno di acqua (avendo cura di cambiarla almeno una volta al mese).
Moltiplicazione
Le specie che producono una rosetta di foglie, prima di morire dopo la fioritura, emettono polloni basali che, in primavera, possono essere staccati delicatamente (magari con un po’ di radici) e fissati su un nuovo supporto (per le specie epifite) o in un nuovo vaso contenente lo stesso substrato utilizzato per la pianta madre (per T. cyanea e T. lindeniana). Per ottenere buoni risultati occorre innalzare al massimo l’umidità atmosferica. T. usneoides si può moltiplicare staccando un ciuffo di foglie, che dovrà essere legato, con fil di ferro plastificato, a un pezzo di corteccia ricoperto di sfagno. Mantenere alta l’umidità per facilitare l’attecchimento.
Malattie, parassiti e avversità
– Aspetto debole e foglie che muoiono: esposizione a temperature fredde o a correnti d’aria.
– Foglie fragili e brune: esposizione prolungata al sole o umidità atmosferica insufficiente.
– Cocciniglie cotonose: può attaccare le piante, specie in presenza di clima caldo e secco. Bisogna asportarle, trattare la pianta con un prodotto anticoccidico ed elevare il tasso di umidità ambientale (le spruzzature e i lavaggi fogliari permettono di eliminare le cocciniglie allo stato larvale). In alternativa al prodotto chimico, si possono strofinare le parti colpite con un batuffolo di cotone bagnato con acqua e alcool.
http://www.agraria.org/piantedavaso/tillandsia.htm